cronache di oggi....
Il diario di Carlo Strazzullo terminava nel 1996, ma da allora abbiamo continuato ad effettuare gite di vario genere.
Con l'occasione della creazione di questo sito WEB desideriamo fare un breve resoconto delle escursioni iniziando dal 2003, in modo che tutti gli amici possano vederlo.
Per quanto riguarda il periodo dal 1997 al 2002 affidiamo alla memoria di chi ha partecipato il ricordo dei momenti più o meno piacevoli che hanno caratterizzato le ns. passeggiate.
5 Gennaio 2003 - I soffioni boraciferi di Sasso Pisano...
Partecipanti: Spartaco, Laura, Paolo, Rossella, Danilo, Sergio, Pinuccia, Paolo Morelli e famiglia, Alberto e Cinzia dal Canto, Sauro, Giuliana, Alessandro, Francesco, Carlo, Mario, Antonino (ci scusiamo se dimentichiamo qualcuno).
La giornata si presenta piuttosto fredda. Infatti da qui ha inizio un periodo di freddo(finalmente!) che durerà fino alla fine di febbraio. C'è stato un gradito ritorno di Paolo Morelli con famiglia e anche di Cinzia Dal Canto con la bambina.
Lasciate le auto a Monterotondo M.mo saliamo verso la centrale Enel. Da qui inizia la faglia costellata di "fumarole" e "putizze" (infatti puzzano di zolfo) che ci accompagna fino a Sasso P.
Il paesaggio è lunare; dal terreno, in vari punti, esce il vapore, reso ancora più evidente a pittoresco dalla bassa temperatura. Comunque perlomeno ci scaldiamo un po'. Arrivati in vista di Sasso P. la maggior parte del gruppo decide di andare in paese, mentre Paolo Morelli con le bambine resta giustamente in quota e aspetterà il resto degli amici in una radura. Pranziamo come sempre in maniera frugale nel paese, con un freddo cane, e poi per sentiero non ben segnato nel bosco, raggiungiamo Paolo che nel frattempo ha trovato un povero cane azzannato evidentemente da un cinghiale. Per fortuna il cane ha un collarino con un numero telefonico e riusciamo a rintracciare qualcuno che ci dice di portalo al parcheggio di Monterotondo.
Nel complesso bella e piacevole gita.
2 Febbraio 2003 - Da Vernazza a Levanto
I partecipanti sono molti, circa 35. Proviamo a elencarne alcuni: Spartaco, laura, Paolo, Rossella, Alessandro, Bruna, Alberto e signora, Mario, Figliucci, Francesco Tonissi, Enzo, Luisa, Casalini franco e amici, Germana, Sauro e famiglia ecc.
Ripetiamo la bella escursione già effettuata circa 10 anni fa. La giornata è bellissima, cielo limpido anche se con temperatura rigida.
Lasciate le auto a Levanto, prendiamo il treno delle 10,12 per Vernazza, bellissimo e pittoresco borgo delle 5 Terre. Dopo una piccola sosta sul mare con foto ecc. iniziamo a salire per ca. 200 metri sul classico sentiero che porta a Monterosso. Il casottino della biglietteria è chiuso, quindi evitiamo anche di pagare il pedaggio che hanno istituito da poco.
Purtroppo il gruppo si sfilaccia durante il percorso e ci ritroveremo tutti a Monterosso per lo spuntino.
Mario e Antonino trovano molti asparagi. Addirittura Mario Pistellini, in un punto stretto del sentiero, scivola e cade sulla spalla sinistra, ma tiene in mano gli asparagi (e si sbuccia pure i diti della mano sinistra!!).
Laura, nonostante il suo famoso ginocchio danneggiato sull'Altissimo insieme alla mano di Lucia, arriva quasi prima alla meta.
Dopo un "lauto" pranzo sulla spiaggia una parte del gruppo prosegue fino a Punta Mesco con una salita di circa 350 metri, mentre alcuni preferiscono prendere il treno (molto più comodo) fino a levanto, dove ci ritroviamo tutti.
Escursione molto piacevole e anche il tempo ci ha assistito.
2 Marzo 2003 - Il Parco dell'Uccellina
Sarebbe stata una bella escursione ma il tempo non ci ha voluto bene. Pioggia sin dalla notte e durante tutto il giorno. Forse la rifaremo nell'autunno o forse una prossima domenica. Vedremo....
9 Marzo 2003 - Da Forno alla valle degli Alberghi - Ferrata del M.Contrario
Fuori programma. Partecipanti: Paolo, Spartaco, Danilo, Piero Messerini, Pietro Matteucci.
Ordine di arrivo:
1. Spartaco
2. Paolo (ma solo perché non poteva sorpassare).
3. Pietro M.
Piero fuori gara a metà corsa per rottura del motore. Danilo fermo per solidarietà con Piero.
La giornata si presenta bene e decidiamo di provare la nuova ferrata del M.Contrario, attrezzata dal Comune di Massa. Lasciate le auto poco oltre Forno a m. 380 si sale per ca. 620 m. fino alla Valle degli Alberghi e precisamente all'inizio della ferrata nei pressi di una cava abbandonata.
Non conosciamo esattamente la lunghezza della ferrata, sappiamo che arriva fino al Passo delle Pecore, a sinistra del M.Contrario. Però nessuno si preoccupa di fare due conti e così iniziamo a salire. La situazione, strada facendo, si presenta alquanto ostica, si tratta di una salita continua e faticosa, occorre aggrapparsi costantemente al cavo per tirarsi sù (non è come la Siggioli, che ogni tanto ci si può riposare). Spartaco balza in testa seguito da Paolo (affetto da un problemino all'alluce sinistro che lo farà tribolare per tutta la durata dell'escursione), segue Pietro e, distanziati, Piero e Danilo.
Man mano che si sale di quota la pendenza aumenta e ci sono dei passaggi di III e di IV (forse in qualche punto anche di V), quindi grande forza di braccia e di gambe. Alla fine, dopo circa 2 ore di salita, Spartaco, Paolo e Pietro arrivano sul crinale sovrastante il P.sso delle Pecore. Nella valle di Orto di Donna c'è ancora la neve.
Spettacolo molto bello, ma decidiamo di tornare indietro per la stessa strada anche perché non è possibile prevedere che tipo di neve troveremo facendo il giro dalla Focolaccia, e inoltre Danilo e Piero sono più in basso ed è bene stare insieme.
Dopo 1 ora ancora arriviamo alla base della ferrata stremati e sfatti. Piero fa un gesto prevedibile guardando la ferrata (non ci torno più, dice...) e quasi smoccolando( oggi è stato messo a dura prova...).
In sostanza gita estremamente faticosa e da non consigliare a chi non è in perfetta forma. Il dislivello del sentiero attrezzato è circa 650 mt. e sembra non finisca mai....
Però alla fine ne è valsa la pena (almeno per un bel po' di tempo non ci torneremo....)
Foto dell'escursione:
1. Pietro, Danilo e Piero sulla ferrata
2. Spartaco sulla ferrata
30 Marzo 2003 - La Pietrina di Montaione
Alla fine, nonostante le catastrofiche previsioni meteo di Antonio Sanò e di Lamma, la pioggia non è arrivata; anzi è stata proprio una giornata bellissima, abbastanza calda e con venticello finale.
Una moltitudine di persone, alcune mai viste prima, ha partecipato alla gita. Mamme, bambini, bambine, cani e gatti....insomma quasi una gita scolastica. Non facciamo l'elenco dei partecipanti perché ci vorrebbe un volume della Treccani.....
Grande ritorno di Paolo Morelli con la famiglia al completo (in effetti era il capogita e se non veniva...... ahi...ahi... ahi sarebbero stati dolori.
Dal bel borgo di Iano(sconosciuto a molti) siamo saliti al Pian delle Querce dove si trova una sorta di agriturismo con piscina immerso in un bellissimo bosco di lecci secolari (qui Simba, il canone peloso, si è tuffato in acqua rischiando di sfondare il nylon che copriva la piscina).
Quindi, dopo aver toccato Marrado, siamo discesi e poi risaliti un poco nel bosco fino al santuario della Pietrina (bellissimo posto da cui si gode un panorama stupendo verso Volterra, Castelfalfi, Cedri ecc.).
Sotto il santuario vi è una scuola di roccia, una parete con varie vie di salita e con diversi chiodi conficcati apposta per gli allenamenti. Noi ovviamente non avevamo l'attrezzatura e ci siamo limitati a commentare. Carlo Strazzullo, tanto per fare il ganzo (visto anche la sua spalla fortissima...) è salito alcuni metri.
Comunque, dopo il lauto (??) pranzo a base di panini una parte del gruppo è sceso direttamente al borgo di Palagio e gli altri hanno allungato di ca. 3 km. passando dal laghetto in basso e risalendo alla C. della Pietra per poi arrivare a Palagio attraverso un sentiero da cinghiali.
Finale alle sorgenti sulfuree che si trovano sotto Casicello.
4 MAGGIO 2003 - Le cascate della Nera
Una giornata a dir poco stupenda ha caratterizzato questa escursione; il caldo, un po' eccessivo per il 4 maggio, ci ha colti di sorpresa, ma comunque almeno non potevamo lamentarci. In numero elevato (forse 40 o 50) sono venuti a partecipare a questa camminata a due passi da Volterra. Quando si pensa che a volte andiamo lontani per trovare nuovi posti e paesaggi, mentre a due passi da casa vi sono luoghi di incontaminata bellezza, di aspetto selvaggio e che nello stesso tempo ci infondono una sensazione di pace e di tranquillità!
Anche stavolta erano presenti vari bambini e bambine (certo il ns. gruppo composto da uomini duri, scalatori ecc. ecc. non è abituato a presenze così giovani, ma va bene così: li prepareremo a futuri impegni montani!!).
Scherzi a parte dobbiamo dire che si è trattato di un bel giro, ben preparato e illustrato cartograficamente da Paolo Morelli (la ns. guida odierna) culminato nella stupenda "cascata della nera" che, in un tracciato breve, racchiude dirupi, cascatelle, salti d'acqua ecc. molto pittoreschi (sembrava quasi di essere in un paesaggio di montagna della Corsica, come ha rilevato qualcuno).
Inutile dire che abbiamo trascorso qui un bel po' di tempo(era l'ora di pranzo). Giada poi ha fatto addirittura un bagnetto nell'acqua un po' freddina. Anche Lilli, la cagnetta di Giovanna, si è bagnata.
Antonino ha preso in mano pure 2 rane d'acqua, per la gioia dei bambini, che cercano sempre diversivi.
Ritorno con sosta piacevole (anche per la presenza della proprietaria -Anna Gabellieri) all'agriturismo "Scopicci" da cui si gode una stupenda veduta su Volterra. Ulteriore sosta alla Villa di Ulignano, bellissima, con piscina e casette per agriturismo.
Foto dell'escursione:
1. Il gruppo alla partenza
2. Cascate della Nera 1
3. Cascate della Nera 2
4. Cascate della Nera 3
25 Maggio 2003 - Trenonatura della Val d'Orcia
In questa assolata domenica di maggio in 32 partecipanti abbiamo finalmente effettuato il trekking in val d'Orcia.
Si inizia subito con 40 minuti di ritardo a causa di un disguido delle Ferrovie che alla partenza a Siena avevano mandato una sola littorina, poca cosa per oltre 100 persone. Comunque alle 10,15 anziché alle 9,30 iniziamo l'escursione dalla fermata di Casalta.
Si formano come previsto 2 gruppi: gli ardimentosi (Spartaco, Paolo C., Paolone, Danilo e Antonino) provano a risalire il fiume Orcia verso Bagno Vignoni (circa 9 km.), gli altri 27 seguono lo stradello in salita verso Ripa d'Orcia.
La risalita del fiume si presenta subito ardua per mancanza di sentieri. Intanto Danilo cade subito in acqua,ma, vista la giornata, è quasi un bene almeno si rinfresca un po'. Poi occorre procedere a caso, talvolta a destra, talvolta a sinistra, saltellando sulle pietre, attraversando rovi e ginestre tra uno svolazzare di libellule e sotto un sole impietoso. Comunque, dopo 3 ore circa i nostri eroi riescono ad arrivare a Bagno Vignoni giusto in tempo per il pranzo.
Intanto il grosso del gruppo si è sfilacciato. Il Gorini Leonardo con altre 4 persone ha accelerato il passo per arrivare velocemente a Bagno V., mentre i rimanenti componenti hanno avuto un momento di incertezza per arrivare a Ripa d'Orcia. Comunque alla fine ce l'hanno fatta e hanno trascorso anche alcuni minuti in un agriturismo (Poderuccio) dove hanno degustato un ottimo vino rosso (soprattutto Enzo che è un estimatore).
Rossella e alcuni altri è addirittura arrivata fino a Vignoni alto. Ricongiungimento di tutti al pomeriggio per arrivare in tempo a prendere il trenino alla fermata di Casalta, stanchi e accaldati, ma contenti..
In complesso il giro completo è stato di circa 18 km.
Rileviamo con piacere che le varie coincidenze dei treni (Pontedera,Empoli,Siena) sono state puntuali.
Speriamo che le persone nuove che sono venute con noi non si siano spaventate....
Foto dell'escursione:
1.La rocca di Ripa d'Orcia
2. Danilo che attraversa l'Orcia
3.Il fiume Orcia
4.Il gruppo sui binari
5.Campo papaveri
1 giugno 2003 - ILPIZZO D'UCCELLO
Bene, vuoi per le comunioni, vuoi perché in queste escursioni si opera una selezione naturale, questa mattina siamo in 11, anzi in 12 con Lilli. Possiamo fare i nomi, visto che siamo in pochi: Spartaco,Danilo,Sergio,Carlo,Marcello,Luca Brucini, Alessandro, Marcello,Piero Messerini, Mauro Bini, Giovanna di Bientina e la cagnetta Lilli. Manca il solito Paolo perché si trova a Ischia (beato lui!!) e Paolone che, se non c'è Paolo, non viene.
Arrivati nei pressi del vecchio rifugio Donegani decidiamo di andare verso il Pizzo passando dalla foce Siggioli, anziché dalla cava (assolata). E' un po' più lungo ma ne vale la pena. Alcuni passaggi più impegnativi costringono Danilo a prendere in braccio la cagnetta (bella scena!!...). Sul Pizzo arrivano in pochi, causa le difficoltà negli appigli e anche l'ora un po' tarda (infatti i nuvoli si addensano velocemente): Luca, Spartaco, Marcello, Piero e il solito Carlo che, nonostante i famosi problemi della spalla, continua a correre qualche rischio...
Velocemente si mangia e ci ricongiungiamo con Mauro e Giovanna alla Foce Giovo.
Di qui, anziché ridiscendere velocemente al Donegani, pensiamo bene di allungare dalla Cava 27, dove si trova il nuovo rifugio CAI non ancora aperto, e quindi attraverso il bosco ritorniamo alle auto, tra i brontolii di Mauro che pensava di fare una giratina tranquilla. Comunque circa 6 ore di cammino, come al solito. Per fortuna la pioggia ci ha risparmiato!!
13/14/15 giugno 2003 - RAFTING sul fiume LAO (fuori programma)
Istigati da Francesco Figliucci, che conosce bene la Calabria, Spartaco, Paolo, Piero Messerini e Francesco hanno organizzato un fine settimana a Maratea, sul versante tirrenico della Basilicata. Il programma era semplice: arrivo all'albergo nel pomeriggio di venerdi, rafting sul fiume Lao il sabato mattina, gita in barca il pomeriggio di sabato, bagno in mare la domenica mattina e ritorno a casa.
Il programma è stato rispettato in pieno. Inoltre l'esperienza del rafting è stata a dir poco entusiasmante (addirittura Francesco ha proposto di creare la sottosezione "rafting" - figuriamoci!!).
Ci sarebbe da dire molto ma limitiamoci all'essenzale. Dunque, partenza da Scalea col pulmino della organizzazione che ci ha portato attraverso innumerevoli curve (avventure da Indiana Johnes!) in mezzo alle montagne, a 35 km. nell'interno, dopo il paese di Papasidero, punto di arrivo comunque della discesa. Quindi vestizione con mute, giubbini, scarpe, caschi e pagaie (immaginarsi la sudata con quella temperatura!).
Dopodiché veloce istruzione su cosa si deve fare sul gommone e sui comandi della guida a cui bisogna obbedire come i militari, pena la caduta in acqua e il naufragio contro le rocce. Noi eravamo in compagnia di un brasiliano che non capiva un tubo dei comandi .
Partenza immediata e con grande emozione. Non si può descrivere la bellezza del paesaggio se non lo si visita: luoghi incontaminati in cui si arriva solo in gommone, acqua freschissima, cascatelle piccole e grandi che piombano nel fiume da lati. Da rilevare un bellissimo tuffo in un'ansa del fiume in cui cade una cascata di circa 6 metri (alcuni sono perfino andati sotto il getto di acqua fortissima). Inoltre abbiamo bevuto l'acqua dolcissima che veniva giù dalla montagna. Ci hanno accompagnato 3 ragazzi in kajak (addirittura 1 è vigile del fuoco a Cascina - il Manetti, tipo molto simpatico). Insomma dopo 3 ore(che sono passate troppo velocemente) di pagaiate, tuffi in acqua e dispetti vari con l'altro gommone , siamo arrivati purtroppo alla fine del tragitto.
Comunque il ns. capo ci ha detto che siamo stati bravi! Allora torneremo l'anno prossimo?
Foto 1. Fiume Lao
Foto 2. Rafting 1
Foto 3. Rafting 2
Foto 4. Rafting 3
10/13 Luglio 2003 - Trekking in Val d'Aosta + Rafting sulla Dora Baltea (fuori programma)
Circa 73.000 passi, 5870 metri di dislivelli totali, 4 ore di rafting. In queste poche parole si può riassumere la breve vacanza effettuata da Spartaco, Paolo, Alessandro, Marcello, Piero e Paolone.
Immensa sfacchinata sulle montagne della Val d'Aosta. Partenza da Valnontey e pernottamento al Rif. Sella m. 2584.
Quindi salita al Col Lauson m.3300, ridiscesa in Val Savarenche con pernottamento all'Hostellerie du Paradis (dove si mangia molto bene); risalita al Col de l'Entrelor m. 3007 e discesa a Rhemes Notre-Dame m. 1720. Inutile dire che con 2500 metri circa di dislivello al giorno, alla sera eravamo leggermente stanchi e anche affamati. Alessandro purtroppo ha dato forfait dopo essere arrivati in Val Savarenche causa dolori al ginocchio e ci ha atteso il giorno dopo nella Val di Rhemes. Tempo stupendo, neppure ad averlo ordinato, forse anche troppo caldo. Abbiamo visto molte marmotte, uno stambecco e alcuni camosci. La domenica, per riposarci un po' abbiamo riprovato il rafting, già sperimentato il mese precedente in Calabria. Per Alessandro, Marcello e Paolone era la prima volta, quindi erano un po' tesi. Perfetta organizzazione da parte di E. Bernasconi. La Dora è più turbolenta del fiume Lao, ma il paesaggio della Calabria è senz'altro più bello. Da notare il tuffo che ci hanno fatto fare in un punto tranquillo della Dora, dove pensavamo di toccare e invece c'erano 3 metri d'acqua. Alessandro ha avuto un attimo di terrore e voleva smettere, ma lo abbiamo convinto a proseguire e alla fine non se ne è pentito.
Foto 1. Il gruppo con sfondo Col Lauson m.3300
Foto 2. Il Gran Paradiso
Foto 3. Stambecco
Foto 4. Rafting sulla Dora B. 1
Foto 5. Rafting sulla Dora B. 2
Foto 6. Rafting sulla Dora B. 3
26/27 Luglio 2003 - Pernottamento in tenda a Orto di Donna
Come da programma è stato effettuato il previsto pernottamento in tenda(grazie al caldo che quest'anno non finisce più).
Bistecche, salsicce, rostinciana, vino Nobile di Montepulciano, Barbera d'Asti, Vino di Marcello, Moscato d'Asti....insomma tutto quel che serve per passare una serata piacevolissima in una splendida vallata delle Apuane, contornati dal Pisanino, dal Cavallo, dal Contrario e dal Grondilice. Eravamo in 17 e Danilo e Lucia si cono aggiunti nel dopo cena (peccato per Danilo perché non ha potuto fare la bisteccata a cui tiene tanto....).
Spartaco, Laura, Chiara, Michela, Luca, Paolo, Rossella, Paolone, Piero, Giovanna, Alessandro, Bruna, Marcello, Mirella, Antonino, Adele, Gabriele + Lara la cagnetta di Marcello. Piazzate le tende nel campeggino recintato e, dopo aver gonfiato i materassi, non senza qualche problema, e dopo aver cenato abbiamo fatto un bel fuoco.
Il mattino dopo, causa le alte temperature, non ci sono stati molti volontari disposti ad andare a fare una escursione e così solo Danilo, Lucia, Paolone e Rossella hanno fatto un salto alla Foce di Giovo e al nuovo rifugio della Cava 27.
Gli altri hanno bighellonato sotto i faggi. Pranzo a base di affettati e formaggi al fresco, leggera pennichella pomeridiana e poi (purtroppo) ritorno a casa nella calura infernale dei 36-37° della vallata.
21 Settembre 2003 - Da Camogli a San Fruttuoso
Qui la giornata va raccontata ammodino perché è stata abbastanza densa di eventi. Andiamo per ordine. La partenza avviene regolarmente; vi sono una trentina di partecipanti e in questa occasione sono sbucati quelli che di solito vediamo solo in primavera- estate e magari soprattutto in posti di mare. Con piacere è tornato Alfiero Gori con la famiglia, che non vedevamo da molti anni. Spartaco ha saputo per strada che Francesco Figliucci veniva in treno e che sarebbe arrivato a Camogli alle 10,36. La giornata era bellissima e calda, quindi c'era da aspettarsi molta gente in Liguria; per cui volevamo arrivare prima possibile. Allora, d'accordo con Paolo Coltelli, si è organizzato un recupero di Francesco a La Spezia per guadagnare un po' di tempo. Purtroppo (o per fortuna...)guidava Paolone e la velocità media è calata sensibilmente. Di conseguenza Paolo è arrivato a Camogli 15 minuti dopo il gruppo e non ha trovato posto auto.
Mentre il gruppo si incamminava sul sentiero, Paolo ha perso tempo per il posteggio ed è infine arrivato in loc. San Rocco quando gli altri erano già un po' avanti. Comunque qui si è ricongiunto con Alessandro e Bruna.
Qui finisce l'episodio di Paolo. Adesso viene il bello.
La giornata era molto afosa, si sudava come non mai. Tempo necessario per S.Fruttuoso circa 3 ore, tutte fatte sotto un sole cocente e in un orario purtroppo un po' tardo. Mentre Sauro, Giuliana e Pistellini hanno percorso il sentiero in alto che passa dal M.Tocco m.450, gli altri, noncuranti del cartello che avvisava del sentiero difficile, si sono incamminati sul sentiero più basso, a dire il vero anche più panoramico. Ora, mentre gli esperti non avevano difficoltà, alcune signore non molto avvezze a tali sentieri hanno avuto alcuni problemi, forse anche per l'eccessiva umidità. Comunque, anche se stremate, sono arrivate alla meta. Anche Rossella che è una roccia, ha avuto problemini di stomaco, per fortuna superati.
Era in programma di tornare col traghetto delle 16.00. Paolo, Bruna e Alessandro sono arrivati alle 15,30 per qualche problemino.... soprattutto di Bruna (poveretta, chissà quanti accidenti ci manderà...). A quel punto, dopo aver fatto un veloce bagno nella bellissima acqua (c'erano una marea di persone sulla spiaggia), ci siamo separati e Paolo e Alessandro sono ovviamente rimasti una ora in più.
Comunque posti molto belli ma forse da farsi in inverno...
Foto 1. Tra Camogli e S. Fruttuoso
Foto 2. San Fruttuoso
Foto 3. Bellezze al bagno 1
Foto 4. Bellezze al bagno 2
12 Ottobre 2003 - Monte Pàlodina e Tana di Casteltendine
Grazie a Paolo Morelli, che si dedica alla ricerca di nuovi luoghi da esplorare, abbiamo conosciuto un posto vicinissimo alle Alpi Apuane, ma sconosciuto ai più. In questa occasione rileviamo la presenza di nuovi e vecchi amici che si sono fatti vivi per questa escursione poco impegnativa: da Cinzia e Alberto Dal Canto con Giada, a Paolo Spera (gradito ritorno), a Sergio che ogni tanto riappare, a Marcello (un nuovo amico radioamatore e esperto di funghi-meno male!) e poi Mario, Danilo, Alessandro e Bruna, Sauro e insomma eravamo almeno 30.
Non abbiamo purtroppo episodi particolari da raccontare, il giro si è svolto regolarmente. Paolo Morelli aveva esplorato il percorso alcuni giorni prima, per essere sicuro.
Partiamo comunque da Vallico di Sopra, grazioso piccolo villaggio situato sopra Fabbriche di Vallico. Attraverso castagnete e bosco vario arriviamo alla cosiddetta "Tana di Casteltendine", una caverna molto antica che si preseta con una larga apertura e poi si restringe vistosamente dopo circa 30 metri all'interno. A dire il vero faceva un po' effetto penetrare nel cuore del monte in una grotta non gestita da nessuno. Avevamo delle torce e alcuni si sono spinti un po' all'interno; i ragazzi (Giada, Chiara e Gabriele) ovviamente sono andati dentro con Paolo Coltelli, che non ha mai paura di nulla!
Abbiamo proseguito quindi per "La Croce" da dove si gode una splendida vista sulla Garfagnana e su Barga in particolare, e quindi al Podere San Luigi, un alpeggio a 870 metri posto alla base del M. Palodina.
Poichè era l'ora di pranzo ed eravamo abbastanza affamati ci siamo seduti tranquillamente e poi a nessuno è venuta voglia di salire per ca. 300 metri fino al Pàlodina (anche perché c'erano nuvoli e non avremmo visto un granché).
Veloce ritorno in paese con successiva raccolta di castagne (che, a dire il vero, non sanno di nulla!). I soliti fortunati hanno trovato anche 2 porcini!
Foto 1. La Tana
Foto 2. Panorama
26 Ottobre 2003 - Il Monte Forato e la ferrata "Salvadori"
Si sente che sta arrivando l'inverno... gli animali e anche gli uomini (e le donne) vanno in letargo. Questa mattina, con una temperatura a Pontedera di 3°, eravamo presenti veramente in pochi: Spartaco, Laura, Alessandro e Alberto Bernardi, Piero Messerini, Francesco Tonissi. Poi Enzo, Luisa, Paolo e Rossella e l'immancabile Paolone. Chissà se dipendeva dalla Fiera di Pontedera o dal freddo, ma diversi amici si sono defilati.... Comunque pochi ma buoni!
Allora, dopo che il solito Cini era in ritardo e dopo che sempre lui si è smarrito sulla strada per il Matanna, siamo alfine arrivati al parcheggio dell'Alto Matanna. Bel freddino e Rossella con le manine gelate!
Partenza quindi per la Foce delle Porchette e quindi alla Foce di Petrosciana, poco sotto la base della ferrata del Forato. Siamo stati raggiunti da Renzo, un simpatico amico di Rossella, abitante nella Lucchesìa e molto esperto di queste montagne. La ferrata non è stata affrontata da tutti; infatti Alessandro, Alberto, Luisa e anche Laura (che ci ha provato ma gli tremavano le gambe dopo una piccola caduta sul sentiero...) sono passati alla base della ferrata e hanno aspettato gli altri all'arco naturale del M.Forato.
Al solito veloce spuntino (il Messerini ci perdoni!!) e poi ritorno passando sotto l'arco, tanto per cambiare strada. Purtroppo andavamo un po' veloci perché il tempo si stava guastando. Giunti vicino alle Porchette il solito Paolo Coltelli con Renzo e ovviamente Paolone non erano soddisfatti di fare un giro normale; sono quindi andati verso il Procinto, allungando la strada. Comunque al Matanna sono arrivati prima tutti gli altri, anche se Paolo ha salito il ghiaione sotto il Procinto per arrivare primo...
Foto 1. Il gruppo sotto l'arco del M.Forato
Foto 2. La ferrata Salvadori
Foto 3. Rossella e Renzo sulla ferrata
Foto 4. Sulla ferrata
9 Novembre 2003 - Al Rifugio Del Freo da P.sso Croce
Evidentemente man mano che ci avviciniamo all'inverno i nostri amici escursionisti si fanno prendere dal timore del cattivo tempo e ne perdiamo molti per strada. In effetti fino a ieri, sabato, il tempo è stato pessimo (pioggia battente e allagamenti vari), ma....... bastava guardare le previsioni accuratamente per capire che oggi sarebbe stata una giornata abbastanza affidabile.
Comunque il solito povero Spartaco (purtroppo responsabile delle gite...) è andato puntuale allo Stadio di Pontedera ma, ahimé c'erano ben poche persone: Alessandro e Alberto Bernardi, Sergio e 2 nuovi amici, Riccardo e Donatella. Danilo aveva un malessere, Sauro aveva fatto tardi, il Figliucci ha bucato come al solito, rimane sempre a casa se vede piovere il giorno prima.
Dopo varie indecisioni (se rimandare o meno a domenica prossima), anche sollecitati da Rossella che ormai aveva preparato il suo frugale pasto, abbiamo deciso di andare.
Pensavamo di trovare tanto fango e invece, udite...udite.... il percorso si è rivelato meglio di quanto pensassimo. Abbiamo quindi fatto un bel giro partendo dal Passo Croce, quindi Fociomboli, il rifugio di Mosceta e ritorno attraverso il sentiero 128 passante per Puntato.
Altro non aggiungiamo su questa tranquilla escursione se non: RICORDATE, COME GIA' DETTO IN PASSATO, CHE DOPO UNA BRUTTA GIORNATA NON E' DETTO CHE CONTINUI AD ESSERE BRUTTO TEMPO. QUINDI PIU' CORAGGIO!!!
23 Novembre 2003 - Monte Altissimo
Gita non effettuata a causa del maltempo. Si rimanda al 2004.
14 Dicembre 2003 - Anello di Castelfalfi
Ultima passeggiata del 2003. Preceduti da 2 giornate di sole (per fortuna! poiché era piovuto e il terreno argilloso sarebbe stato un pantano!), ci siamo ritrovati in circa 18 persone al parcheggio di Castelfalfi.
Con l'assenza di una buona parte del gruppo in trasferta a Berlino a vedere i mercatini di Natale e altro(Paolo e Rossella, Sauro e Giuliana, Alessandro e Bruna, Piero e Giovanna) e con la presenza gradita di amici che vengono raramente(Paolo Spera con un amico di Livorno,Giorgio, e Marcello l'esperto di funghi con la moglie) ci siamo incamminati lungo un percorso di circa 20 km. complessivi che, partendo dal borgo medievale, compie un anello arrivando a Iano.
Purtroppo c'erano un po' di nuvole, ma tutto sommato era quasi meglio altrimenti avremmo pure sudato.
Il percorso non ha rivelato particolari difficoltà, si trattava quasi sempre di stradello campestre; piuttosto in vari punti il fango era notevole e ci siamo inzaccherati anche i pantaloni. Giada, la figlia di Alberto e Cinzia, addirittura andava a cercare la "mota". Bellissimi paesaggi, sempre suggestivi anche se è mancato un po' di colore a causa dell'assenza del sole.
Infine una parte del gruppo (alcune signore soprattutto... ma anche Paolo Spera e Giorgio) arrivata a Iano si è fermata, mentre gli altri, percorrendo ancora circa 2 ore di stradello in saliscendi, sono andati alle auto e quindi a prelevare il gruppo a Iano.
Partecipanti: Spartaco, Laura, Marcello, Mirella, Antonino e Agnese, Sergio, Giovanna di Bientina con Dante e la cagnetta,Paolo Spera e Giorgio, Alberto, Cinzia e Giada, Riccardo, Marcello e signora, Alberto Bernardi e signora.